di Paola Valentini
Non si placa l’Etf-mania guidata dalla maggiore pressione sulle commissioni applicate dalle società di gestione e dai nuovi strumenti di collocamento che si basano sulle piattaforme web. Anche un big del calibro del Credit Suisse a.m. scende nell’arena di questi strumenti low cost che d’ora in poi affiancheranno la sua gamma di fondi passivi (circa 90) e attivi. La decisione di lanciare Etf, spiega la controllata attiva nel risparmio gestito del gruppo svizzero, va incontro alla crescente domanda di prodotti liquidi negoziati, spinta dalla digitalizzazione, da parte delle società fintech. I primi tre Etf saranno quotati sulla Borsa svizzera (Six Swiss Exchange), in Borsa italiana e sulla Deutsche Börse, nelle categorie in cui, secondo il gruppo, questi prodotti possono portare maggiore efficienza rispetto ai fondi passivi tradizionali. Secondo Michel Degen, responsabile di Credit Suisse a.m. Svizzera ed Emea, l’ingresso nel settore degli Etf rappresenta un logico passo avanti: «Analizziamo il mercato, le nuove tendenze e le esigenze dei clienti per fornire loro soluzioni adeguate. Gli Etf acquistano un’importanza maggiore, di pari passo con il crescente utilizzo delle piattaforme di vendita digitali». Gli ha fatto eco Valerio Schmitz-Esser, alla guida di Credit Suisse Asset Management Index Solutions: «Fin dal 1994 replichiamo indici con la massima precisione per un ampio ventaglio di classi di attivi, regioni e valute, compresi da oltre due anni gli indici di sostenibilità Esg. Tramite il nostro core business, che si concentra sui fondi passivi, disponiamo della massa critica, tecnologia e competenze per fornire Etf anche in segmenti d’investimento mirati». In una prima fase tre dei fondi passivi esistenti saranno convertiti in nuovi Etf di diritto irlandese. (riproduzione riservata)
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